Archive for the ‘Cronaca’ Category

Isili, omicidio: veterinario Pierangelo Spanu ucciso a fucilate


Omicidio nella notte a Isili, provincia di Cagliari. Il veterinario Pierangelo Spanu, 51 anni, è stato ucciso a colpi di arma da fuoco davanti all’abitazione della compagna, Maria Del Rosario Portelles Torres, 38 anni, che ha poi dato l’allarme.

Sul posto sono subito arrivati i carabinieri della compagnia locale. Spanu, che lavorava come veterinario alla Asl di Cagliari, è stato raggiunto al petto da due fucilate nel cortile dell’abitazione della donna intorno alle 22:30.

L’assassino subito dopo gli spari si sarebbe allontanato a piedi, forse in direzione di un’auto o un mezzo a due ruote con cui si è poi dileguato. Si indaga a 360 gradi, nessuna pista al momento viene tralasciata dagli investigatori.

Via | L’Unione Sarda

Isili, omicidio: veterinario Pierangelo Spanu ucciso a fucilate é stato pubblicato su crimeblog alle 11:54 di venerdì 22 aprile 2011.



Russia: rapimento lampo per il figlio del miliardario Kaspersky. Pagato un riscatto di 3 milioni di euro

Ivan Kasperski

Ievgheni Kaspersky è uno degli uomini più ricchi della Russia, con una fortuna stimata di oltre 800 milioni. Lui, l’avrete capito dal cognome, è il fondatore del Kaspersky Lab, diventato famoso in tutto il mondo per il suo software antivirus.

Qualcuno che pensato bene di approfittare della ricchezza del miliardario e martedì scorso ha rapito il figlio 20enne del magnate, Ivan, e chiesto un lauto riscatto: ben 3 milioni di euro.

Il rapimento è avvenuto martedì. Ivan, iscritto al quarto anno della facoltà di matematica e cibernetica a Mosca, è stato sequestrato mentre stava andando a lavoro negli uffici della InfoWatch, società di proprietà di sua madre, Natalya Kaspersky, in un quartiere industriale a nord della capitale.

La richiesta di riscatto è arrivata lo stesso giorno, quando i rapitori hanno raggiunto telefonicamente il miliardario.

Il 45enne, tornato immediatamente da Londra, ha deciso di pagare e, stando al al sito Lifenews, tutto si è concluso nel migliore dei modi.

Dopo aver ricevuto i 3 milioni di euro richiesti, Ivan è stato riconsegnato sano e salvo.

Nonostante le numerose indiscrezioni trapelate sulla stampa russa, nulla è stato confermato o smentito dai diretti interessati.

Russia: rapimento lampo per il figlio del miliardario Kaspersky. Pagato un riscatto di 3 milioni di euro é stato pubblicato su crimeblog alle 11:58 di venerdì 22 aprile 2011.



Casapesenna, perquisizioni Ros carabinieri: è caccia al boss Michele Zagaria


Perquisizioni domiciliari a tappeto stamattina a Casapesenna (Caserta). Nel mirino dei carabinieri del Ros ci sarebbe il super latitante del clan dei Casalesi Michele Zagaria e i suoi fiancheggiatori. I militari stanno concentrando la loro attenzione in via Roma 187; 8 persone sono state già fermate. Da Interno 18:

Al civico 166 le ruspe sono entrate in azione in un’abitazione nel cui sottosuolo – secondo quanto si è appreso – potrebbe esserci un nascondiglio. I carabinieri, secondo indiscrezioni sarebbero alla ricerca del superlatitante della camorra Michele Zagaria.Le ruspe stanno scavando nel giardino di una villa, circondata da un alto muro di cinta, il cui ingresso è su Via Roma.

Sul posto i magistrati della Direzione distrettuale antimafia di Napoli; le perquisizioni sono state estese anche ad alcune abitazioni di Cancello Arnone e San Marcellino sempre nel Casertano. Scrive Pupia:

Le ricerche di Zagaria a Casapenna sono state intensificate dopo che, attraverso delle apparecchiature di rilevazione, è stato individuato nel sottosuolo un segnale satellitare. L’operazione del Ros dei carabinieri ha avuto inizio tre giorni fa, nell’agro aversano, quando dalle 14 alle 17.30 ono stati spenti tutti i ripetitori di telefonia mobile e fissa della zona. La rilevazione della linea che ha portato le forze dell’ordine a Casapesenna – secondo quanto si è appreso – sarebbe avvenuta proprio dopo qualche ora dalla riaccensione dei ripetitori.

Foto | Interno 18

Casapesenna, perquisizioni Ros carabinieri: è caccia al boss Michele Zagaria é stato pubblicato su crimeblog alle 12:43 di venerdì 22 aprile 2011.



Tatuaggio con scena del crimine: condannato per un omicidio del 2004 Anthony Garcia


Ad incastrarlo, un tatuaggio. Anthony Garcia, 25 anni, è stato giudicato colpevole mercoledì di omicidio di primo grado. Il 23 gennaio 2004 a Pico Rivera, nella contea di Los Angeles, John Juarez, 23 anni, venne ucciso davanti a un negozio di liquori a colpi di pistola.

Il delitto era rimasto senza un colpevole finché un detective sfogliando le foto dei tatuaggi di alcuni membri delle gang locali nota che sul petto di Anthony Garcia, schedato nel 2008 quale appartenente ai Rivera -13, è raffigurata la scena di un crimine di cui si era occupato. Appunto l’omicidio del 23enne John Saurez.

I dettagli sono troppo precisi. C’è il negozio di liquori che ha ancora le luci di Natale sul tetto, lo stesso lampione al lato, il cartello stradale… Anche la posizione in cui venne trovato il corpo della vittima è la stessa. Sopra il tatuaggio campeggia, come una firma, la scritta RIVERA KILLS.

A quel punto per Garcia, già detenuto, è scattata la trappola. Un detective dell’ufficio dello sceriffo si è spacciato per membro di una gang di Los Angeles finito in carcere. Messo di proposito nella stessa cella di Garcia, lo ha stuzzicato sull’omicidio di 7 anni prima al negozio di liquori ottenendo dal 25enne una piena confessione che gli è costata la condanna per omicidio.

Via | Los Angeles Times

Tatuaggio con scena del crimine: condannato per un omicidio del 2004 Anthony Garcia é stato pubblicato su crimeblog alle 18:27 di venerdì 22 aprile 2011.



Sacra Corona Unita: in manette il boss Francesco Campana, latitante dal 2009

Francesco Campana

A pochi mesi dall’operazione Last Minute dello scorso 28 dicembre, un altro colpo alla Sacra Corona Unita è stato inferto nelle ultime ore, con l’arresto di Francesco Campana, attuale capo dell’organizzazione.

Il 38enne, diventato la “primula rossa” della mafia brindisina dopo Giuseppe Rogoli e Salvatore Buccarella, è stato arrestato questa mattina ad Oria, comune di 15mila abitanti in provincia di Brindisi.

Campana, latitante dal 2009, deve scontare una condanna a 9 anni di carcere per associazione mafiosa.

Si legge su Il Tempo:

Ad individuare l’abitazione in cui dormiva sono stati gli agenti della Squadra mobile della questura al culmine di indagini avviate un paio di anni fa e che hanno accertato che Campana non si era mai allontanato dalla zona di influenza della Sacra corona unita. Campana, a quando si è appreso, si spostava comunque in continuazione per evitare di essere individuato e numerosi sarebbero stati gli episodi in cui polizia e carabinieri sono stati a un passo per intercettarlo.

Sacra Corona Unita: in manette il boss Francesco Campana, latitante dal 2009 é stato pubblicato su crimeblog alle 11:31 di sabato 23 aprile 2011.



Omicidio Carmela Rea: sequestrato il computer, chiarito il mistero della seconda sim card

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Ci siamo occupati anche ieri del caso di Carmela “Melania” Rea, la 29enne trovata morta mercoledì in un’area pic-nic di Ripe di Civitella del Tronto, in provincia di Teramo.

A tre giorni del ritrovamento, tutte le piste continuano ad essere ritenute valide. Si attende la raccolta di ulteriori elementi che potrebbero aiutare a restringere il cerchio.

Ieri sera, poco dopo mezzanotte, è terminato l’interrogatorio di Salvatore Parolisi, marito di Carmela, e di suo fratello. Lo scopo, rivelano gli inquirenti, era quello di ricostruire il contesto familiare e sociale della coppia.

Si indaga anche sul loro rapporto con la comunità di Folignano, il loro comune di residenza, e anche con l’ambiente di lavoro del marito, caporal maggiore dell’Esercito.

Nel frattempo, come conferna Il Messaggero, gli inquirenti hanno setacciato l’abitazione della donna, concentrandosi anche sul Pc da lei usato per chattare:

Rovistando fra un cassetto e un armadio, nell’appartamento di Folignano, dopo la seconda sim card è stato trovato anche un secondo telefonino, un altro piccolo inquietante segno che al mulino delle indagini, comunque, qualcosa potrà portare. E anche grazie al racconto del marito, sono state ricostruite tutte le sue abitudini: lei che aveva la patente ma non aveva troppa voglia di guidare, lei che saliva spesso sui mezzi pubblici, lei che, così bella, non poteva non avere qualcuno che la scocciasse per strada. E’ stato così che si è arrivati a mettere a fuoco uno scocciatore particolare, uno più scocciatore di altri, un uomo forse ossessionato dalla bellezza di Melania, addirittura un vicino di casa.

Il computer di Carmela è stata sequestrato ieri e le analisi dello stesso sono già in corso.

Tra i pochi punti finora chiarito c’è quello della seconda sim card trovata addosso alla vittima. Si tratta di una sim promozionale mai attivata, quasi certamente del tutto inutile ai fini dell’indagine.

Le indagini proseguono senza sosta, giorno e notte, come conferma Il Capoluogo d’Abruzzo:

I carabinieri stanno sentendo, e sentiranno nelle prossime ore, anche persone estranee alla famiglia della donna assassinata. Anche oggi e domani, Pasqua, proseguiranno senza sosta accertamenti tecnici, con particolare attenzione alle utenze telefoniche. Stamani verrà effettuato un ulteriore sopralluogo sul luogo della scomparsa, concentrato in particolare nel tratto di strada che Melania Rea ha percorso da sola per andare al bagno, prima di sparire nel nulla. Sul posto ancora i Ris e agenti della Guardia Forestale con i cani molecolari specializzati nell’individuazione di tracce di sangue. Verrà di nuovo controllata a fondo anche la zona alle spalle del cippo in ricordo dei Caduti della Seconda guerra mondiale, posizionato proprio all’inizio del pianoro di San Marco, a poche centinaia di metri dal parco giochi dove la famigliola si era fermata a giocare con la bambina. C’é attesa per conoscere i risultati dell’esame sul liquido trovato all’interno della siringa conficcata nel petto della vittima.

Omicidio Carmela Rea: sequestrato il computer, chiarito il mistero della seconda sim card é stato pubblicato su crimeblog alle 12:40 di sabato 23 aprile 2011.



Omicidio Yara Gambirasio: l’anatomopatologa Cristina Cattaneo torna a Chignolo per un nuovo sopralluogo

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L’anatomopatologa Cristina Cattaneo, che ha effettuato l’autopsia sul corpo di Yara Gambirasio e sta completando la relazione da consegnare entro il 27 maggio, è tornata nel campo di Chignolo d’Isola, dove è stata ritrovata Yara il 26 febbraio scorso, per un nuovo sopralluogo.

Nei giorni scorsi vi avevamo rivelato che la Cattaneo, nell’effettuare le analisi del terriccio ritrovato sul corpo di Yara, si è accorta che non era compatibile con quello del campo di Chignolo.

Per questo motivo la Cattaneo ha deciso di fare un nuovo sopralluogo per raccogliere altri campioni di terriccio e di essenze arboree.

Ne parla L’Eco Di Bergamo:

Difficile capire se questo ulteriore accertamento sia da leggere come un segnale positivo o negativo nell’indagine, ovvero se i nuovi campioni sono stati prelevati perché i precedenti non avevano fornito elementi utili, oppure per avere, come è auspicabile, soltanto delle conferme. La professoressa Cattaneo non intende infatti lasciare nulla al caso: infatti, come già confermato dal pubblico ministero titolare dell’indagine, Letizia Ruggeri, il medico legale utilizzerà tutti i 90 giorni chiesti alla Procura per eseguire gli accertamenti e scoprire qualcosa di utile per risalire agli assassini di Yara.

I novanta giorni concessi alla Cattaneo scadranno il prossimo 27 maggio. Ne sapremo di più nel corso delle prossime settimane.

Omicidio Yara Gambirasio: l’anatomopatologa Cristina Cattaneo torna a Chignolo per un nuovo sopralluogo é stato pubblicato su crimeblog alle 13:37 di sabato 23 aprile 2011.



Omicidio Carmela Rea: uccisa nel luogo del ritrovamento, forse conosceva il suo assassino

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Le indagini sull’omicidio di Carmela Melania Rea procedono senza sosta e qualche dettaglio comincia ad essere chiarito, a partire dal luogo del delitto.

Carmela, stando alle ultime indiscrezioni, sarebbe stata uccisa nei pressi del luogo in cui è stata ritrovata, a circa una decina di chilometri dal luogo in cui era scomparsa lunedì. Lo conferma La Stampa:

Un orecchino, tracce di sangue, i segni di una strenua lotta sul posto in cui, probabilmente, Melania Rea è stata uccisa con 35 coltellate. La donna si è difesa fino all’ultimo prima di soccombere ed è molto probabile che sia stata uccisa proprio dove è stato trovato il cadavere, nel bosco delle Casermette.

Carmela, sostengono gli inquirenti, forse conosceva il suo assassino e si sarebbe allontanata con lui spontaneamente:

E’ probabile, molto probabile, altrimenti avremmo dovuto trovare lungo il percorso segni di resistenza… Ma da un primo esame, anche con l’aiuto del Ris, questo non è emerso.

Le indagini si stanno concentrando anche sulla caserma Clementi, sede del 235° Reggimento di Fanteria «Piceno», dove è assegnato come istruttore il caporalmaggiore Salvatore Parolisi, marito di Carmela. Gli inquirenti, lo rivela Il Resto Del Carlino, hanno sequestrato diversi documenti:

Vogliono sapere chi lunedì 18 fosse in servizio e chi in licenza. Tutto è cambiato nuovamente, come accade dal primo giorno di questa tragedia della passione, che ruota attorno a una donna troppo bella per non finire al centro di invidie e gelosie, e a un marito aitante, 30 anni, un soldato che ha tutto per colpire il cuore e l’immaginario di una giovane, non solo il fisico da atleta, ma anche esperienze che segnano, come il Kosovo e l’Afghanistan.

Alla luce delle nuove scoperte, le Procure di Ascoli e Teramo hanno negato il nulla osta per il funerale della donna, previsto per martedì. Le indagini proseguono.

Omicidio Carmela Rea: uccisa nel luogo del ritrovamento, forse conosceva il suo assassino é stato pubblicato su crimeblog alle 10:36 di domenica 24 aprile 2011.



Massa: sacerdote 83enne arrestato con l’accusa di molestie sessuali


Un sacerdote di 83 anni di Massa, Don Giuseppe Peretti, è stato arrestato ieri con l’accusa di molestie sessuali. A denunciare il religioso sarebbero state due ragazze romene minorenni, di 16 e di 17 anni, che frequentavano la parrocchia.

“Una misura eccessiva e un probabile errore giudiziario” ha affermato il difensore dell’anziano prete, avvocato Giacomo Bugliani: “Non ci sono al momento neanche le prove, c’è solo la denuncia delle due ragazze; la loro parola contro quella di don Peretti”.

Una vicenda ancora tutta da chiarire che lascia perplessa un’intera comunità. Le due ragazze sarebbero coinvolte in un traffico di prostituzione su cui la polizia di Massa indaga da tempo e per il quale altre persone sono state denunciate. Il sacerdote intanto si trova agli arresti domiciliari in canonica.

Il vescovo di Massa Carrara e Pontremoli monsignor Giovanni Santucci commentando l’arresto si è detto sorpreso: “Sono riuscito a vederlo stamani (ieri, ndr) solo cinque minuti in questura. Mi sembra incredibile anche questo. Conosco la sua moralità, il suo percorso sacerdotale, umano e di carità”. “Non conosco le carte, ma senza dubbio la sorpresa è stata tanta”.


Il vescovo ha poi aggiunto che non è sempre facile aiutare chi bussa alla porta di una parrocchia perchè “non sai mai chi accogli e qualche volta si apre una vera caccia alle streghe. E sono le statistiche a dircelo perchè quasi sempre solo di caccia alle streghe si tratta visto che ’sparare’ sui preti e sulla chiesa è facile”. Don Peretti “è anziano e malato speriamo che tutto si risolva alla svelta e senza problemi per la sua salute”.

Via | La Repubblica Firenze
Foto | Flickr

Massa: sacerdote 83enne arrestato con l’accusa di molestie sessuali é stato pubblicato su crimeblog alle 13:01 di domenica 24 aprile 2011.



Isili, omicidio veterinario Pierangelo Spanu. Tre indagati


Hanno staccato la corrente elettrica costringendo Pierangelo Spanu ad uscire fuori dall’abitazione per ripristinarla. A quel punto l’uomo è stato colpito da due fuciliate al petto. A mettere in atto la trappola mortale secondo gli accertamenti del Ris dei carabinieri sarebbero state tre persone.

Un agguato studiato nei minimi dettagli che non ha lasciato scampo al veterinario 53enne di Isili (Cagliari) ucciso giovedì sera davanti alla porta di casa della convivente che frequentava da quando si era separato dalla moglie.

«Ho sentito due spari, quindi ho aperto la porta e chiamato Pierangelo. Non ha risposto. In quel momento ho visto una persona che fuggiva verso sinistra. Aveva qualcosa di nero sulla testa e di lungo sul braccio» racconta la donna, Marla Del Rosario Portelles Torres, 38 anni.

I malviventi dopo il delitto avrebbero raccolto a terra anche i bossoli di fucile. Tra le ipotesi al vaglio degli investigatori quella del delitto per motivi passionali fino a ieri sembrava fosse la più accreditata. Stamattina L’unione Sarda scrive però di “altre piste” che conducono a Guasila e Gergei, paese di origine della vittima che “era stata minacciata di morte”.

A coordinare l’inchiesta è il sostituto procuratore del Tribunale di Cagliari Gilberto Ganassi. Tre uomini sono già stati iscritti nel registro degli indagati. Ieri sono stati sottoposti a interrogatorio e all’esame dello stub.

Via | L’Unione Sarda

Isili, omicidio veterinario Pierangelo Spanu. Tre indagati é stato pubblicato su crimeblog alle 16:26 di domenica 24 aprile 2011.



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