Londra, ricreati alcuni affreschi della Cappella Sistina con 12 mila cubi di Rubrik


Dopo la Gioconda, adesso anche alcuni affreschi della Cappella Sistina sono stati ricreati alla London Marathon utilizzando 12.090 cubi di Rubrick. Undici appassionati di puzzle e rompicapi si sono ritrovati per 400 ore (più di 15 ore), sistemando minuziosamente ogni singolo cubo per ottenere l’esatto colore del capolavoro di Michelangelo.

In una fase iniziale Cube Works Studio ha fatto una mappatura degli affreschi a Roma, per predisporre un modello dove ogni singolo quadrato del cubo corrisponde ad un pixel (in tutto sono 108.810). Questi 12mila cubi sono solo la prima parte di un progetto più ampio, che intende ricreare l’intera Cappella Sistina con 250.000 cubi, circa 50 tonnellate da appendere al soffitto.

Londra, ricreati alcuni affreschi della Cappella Sistina con 12 mila cubi di Rubrik
Londra, ricreati alcuni affreschi della Cappella Sistina con 12 mila cubi di RubrikLondra, ricreati alcuni affreschi della Cappella Sistina con 12 mila cubi di RubrikLondra, ricreati alcuni affreschi della Cappella Sistina con 12 mila cubi di RubrikLondra, ricreati alcuni affreschi della Cappella Sistina con 12 mila cubi di Rubrik

Londra, ricreati alcuni affreschi della Cappella Sistina con 12 mila cubi di Rubrik é stato pubblicato su artsblog alle 16:44 di venerdì 22 aprile 2011.



R&R Programme: artisti fra ruoli e regole. Intervista a Seth Kriebel

rules & regs

Vi presento oggi un’intervista con Seth Kriebel curatore di un particolare programma di residenza artistica: R&R, ovvero Rules & Regs.

Il programma nasce sette anni fa e da allora ha ospitato oltre 100 artisti. La ua particolarità consiste nel metodo sviluppato e nel concept. Gli artisti, una volta selezionati, sono infatti chiamati a creare la propria opera come prodotto della residenza, seguando uno specifico “set” di regole fissate da R&R. Immaginate un gruppo di artisti che non si conoscono e che per un periodo vivranno – diciamo – in gruppo con l’obiettivo di realizzare ognuno una nuova opera: tutti, però, riceveranno le stesse regole per idearla (esempio per capirsi: “onora il padre e la madre”) e così via. Questa semplice idea innesca una serie di dinamiche che li portano a confrontarsi, a collaborare e a mettersi in gioco, anche provando nuove strade rispetto a quelle battute solitmente. Per rappresentare questa intervista ho scelto una foto tratta dalla ome del sito, che mi è sembrata sottilmente ironica e divertente.

L’intervista di Seth, che trovate dopo il salto in italiano e in inglese (con l’invito a leggere la versione originale), mi colpisce per l’entusiasmo e la passione che traspare dalle sue parole, e per il genuino desiderio di creare nuove opportunità in favore degli artisti. L’ultima sperimentazione di R&R è infatti un programma di residenza digitale, un primo esperimento di cui vi parlerà lui stesso.

Buona lettura

Rules & Regs: ci spieghi la storia del progetto?

Rules & Regs è un programma di residenza focalizzato sullo sviluppo della pratica artistica. Digital R&R è per noi un primo esperimento. Fino ad ora abbiamo sempre lavorato “live”, con artisti che si occupano di performance. In ogni programma R&R, gli artisti producono una nuova opera in base ad un set di regole. Le regole sono pensatee per spingere gli artisti ad esplorare nuovi metodi di lavoro e, considerando che devono produrre qualcosa da mostrare alla fine della residenza, il focus è sullo sviluppo, non sul prodotto. R&R ha sette anni di vita e abbiamo lavorato con oltre 100 artisti. Abbiamo raffinato il nostro modello di sviluppo negli anni e adesso stiamo crecando di capire come applicarlo a nuovi contesti. Digital R&R rappresenta per noi un passo eccitante…

Digital R&R nasce come una collaborazione con Videoclub: ci racconti qualcosa di più su questa nuova parnership?

Jamie Wyld (Videoclub) ha supportato R&R sin dall’inizio, ma sempre “dietro le quinte”. Appena si sono verificate le condizioni per poter lavorare insieme su Digital R&R la partnership è stata spontanea. Avendo giocato un ruolo fondamentale nella creazione del progetto, Jamie conosce R&R dentro e fuori. Sono veramente contento di poter lavorare insieme a lui in questa nuova esperienza – francamente non avrei potuto sperare in un curatore migliore per Digital R&R.

Del progetto trovo intrigante l’idea di “obbligare” gli artisti a seguire delle regole nella creazione dell’opera: mi sembra una sorta di “disciplina” che può stimolare il processo creativo. Cosa ne pensi?

L’idea delle regole – per tutti i tipi R&R – è di stimolare gli artisti a esaminare quello che fanno usualmente e a provare qualcosa di nuovo. È un ritirarsi, una pausa dal lavoro “normale”.
La chiave, dal nostro punto di vista, è aiutare gli artisti a trovare il giusto assetto mentale – a supportare la riflessione critica. Una volta che gli artisti sono focalizzati sull’obiettivo del progetto – ovvero interrogare e sfidare il loro processi consolidati – abbiamo fatto metà del lavoro. È qui che le regole entrano in gioco. Non facciamo le regole prima di sapere con chi lavoreranno gli artisti. Le regole sono create in risposta alla pratiche degli artisti. In questo modo possiamo effettivamente incoraggiarli a provare nuove prospettive o sviluppare aspetti “laterali”.
In ogni programma R&R, il gruppo di artisti lavora a partire dalle stesse regole. Questo aiuta lo sviluppo collaborativo del gruppo – sono tutti nella stessa barca. Praticamente in modo inevitabile, tendono a formare un gruppo di supporto fra di loro… scambiando idee e dando feedback critici agli altri. La velocità a cui la comunità di crea è fantastica. Ed è una parte fondamentale del progetto.
Le regole, applicate in questo modo, possono stimolare una creatività straordinaria! In alcuni casi, il programma R&R può avere un impatto decisivo sulla prassi di un artista. Per alcuni apre nuovi finestre di esplorazione, creando lo spazio per farsi domande su se stessi. In ogni caso, noi speriamo che sia un cambio “rinfrescante” e che l’artista torni al suo lavoro rinvigorito.

Una curiosità: perchè scegliete due aristi alla volta?

Di soluto sono di più! Ogni residenza R&R “live” R&R ha da 3 a 6 artisti e noi li incoraggiamo a interagire il più possibile per rafforzare lo spirito di gruppo. Digital R&R è il primo esperimento in cui applichiamo questo modello alla sfera digitale. È un test. Per questo battesimo abbiamo voluto rendere le cose relativamente semplici per capire come il modello si potrebbe trasferire all’arte digitale.

Ultima domanda: cosa ti apetti da questo nuovo esperimento?

Per questo Digital R&R ho la stessa speranza che per ogni altro R&R. Che sia un’utile, stimolante esperienza per gli artisti. In questo caso, sono anche curioso di vedere come R&R funziona nel mondo virtuale. R&R riguarda essenzialmente la connesione. Una persona che guarda un’altra negli occhi e suggerisce un’altra strada da percorrere. La possibilità rappresentata dall’arte digitale di sperimentare nuovi tipi di connessione è incredibilemnte eccitante.


[ORIGINAL VERSION IN ENGLISH]

Rules & Regs: could you explain us the story of the project?

Rules and Regs is a residency programme with a focus on developing artistic practice. Digital R&R is a first for us: Until now, R&Rs have always been “live”: For artists working in performance. In each R&R programme, artists make new work in response to a set of rules. The rules are there to nudge the artists into new ways of working and, although the artists must produce something to show at the end of the residency, the focus is on development, not product.
R&R is seven years old and we’ve worked with over 100 artists. We’ve refined our development model over the years and we’re now looking at how we can apply it to new situations. Digital R&R is an exciting step for us…

Digital Rules & Regs is in collaboration with Videoclub: could you tell us more about the story of this new pertnership?

Jamie Wyld (Videoclub) has been incredibly supportive of R&R from the very beginning, but always behind the scenes. When the opportunity to work together on Digital R&R came along it was a natural partnership. Having played such an integral part in shaping the company, Jamie knows R&R inside and out. I’m very pleased we’re able to work together in this new way – there’s no one better to curate the first Digital R&R.

I found intriguing the idea to “oblige” artists to follow a set of rules in creating an artwork: it seems to me a kind of “discipline” that can stimulate a lot creative process. What do you think about?

The idea of the rules – for all R&Rs – is to challenge the artists to examine what they usually do and try something different. It’s a retreat, a break from “normal” work

The key, from R&R’s point of view, is to help the artists get into the right frame of mind – to support their critical self reflection. Once the artists are focused on the objective of the project – to interrogate and challenge their usual processes – we’re halfway home. This is where the rules come in: We don’t make the rules until we know which artists we’ll be working with. The rules are made in response to the artists’ practices. This way we can more effectively encourage them to step sideways or try a new perspective.

In each R&R programme, the group of artists all work in response to the same rules. This helps to bring the group together – they’re all in the same boat. Almost inevitably, they form a support group for each other… exchanging ideas and giving critical feedback. The speed at which the community forms is wonderful, and is a very important part of the programme.

The rules, applied in this way, can stimulate extraordinary creativity! In some cases, the R&R programme can have a fundamental impact on an artist’s practice. For others, it opens new vistas to exploration and allows them the space to ask questions of themselves. In all cases, we hope it serves as a refreshing change and that the artists return to their practices reinvigorated.

Why do you choose 2 artists at the time?
Each “live” R&R residency has 3-6 artists and we encourage them to interact as much as possible to foster the group spirit. Digital R&R is the first time we’ve applied the R&R development model to the digital sphere – It’s a test. In this inaugural Digital R&R we wanted to keep things relatively simple to see how the model would translate to digital art.
We usually choose more! Each “live” R&R residency has 3-6 artists and we encourage them to interact as much as possible to foster the group spirit. Digital R&R is the first time we’ve applied the R&R development model to the digital sphere – It’s a test. In this inaugural Digital R&R we wanted to keep things relatively simple to see how the model would translate to digital art.

>> Last question: what do you expect from the program?

I have the same hopes for this Digital R&R that I have for all R&Rs: That it is a helpful, stimulating experience for the artists. In this case, I’m also curious to see how R&R works in the digital orld. R&R is, at its heart, all about connection: One person looking at another and suggesting new avenues of exploration. The possibilities presented by digital art to experiment with new types of connections is incredibly exciting!

R&R Programme: artisti fra ruoli e regole. Intervista a Seth Kriebel é stato pubblicato su artsblog alle 11:02 di venerdì 22 aprile 2011.



L’artista californiano Jeff Soto e i colori ecosostenibili


Nel punto di intersezione tra surrealismo pop e graffiti, l’artista Jeff Soto da anni esibisce i propri lavori (murali e illustrazioni) nei musei e nelle gallerie di tutto il mondo. Di base nel sud della California, dove vive con la moglie e le due figlie, fa parte della scuderia della Jonathan Levine Gallery di New York.

Nella lunga serie delle sue collaborazioni troviamo svariati magazine di arte e design e gruppi musicali, e dopo aver illustrato i poster per la turnè di Eddie Vedder in Australia, ci mostra sul suo blog l’ultima opera che ha realizzato. Si intitola Mother and Father ed è stata stampata con colori UV resistant e ecosostenibili.

L’artista californiano Jeff Soto e i colori ecosostenibili é stato pubblicato su artsblog alle 10:00 di venerdì 22 aprile 2011.



America, fermato per i suoi mosaici Space Invader

America, fermato per i suoi mosaici Space Invader

Nonostante la grande mostra sulla street art in corso al Moca, la polizia di Los Angeles non ha ancora sviluppato l’abilità di distinguere chiaramente un graffitaro da uno street artist. Lo scorso venerdì 17 aprile, due uomini francesi sono stati arrestati per vandalismo nella zona circostante la Geffen Contemporary, la sede del museo.

Si trattava di Space Invader e del suo aiutante, che stavano applicando le sue composizioni di tessere di mosaico in alto negli angoli delle strade. Il Los Angeles Police Department li ha beccati nei pressi del Perez, un edificio storico a Little Tokyo, in flagranza di reato, con secchi di malta e pezzettini di mosaico. Nonostante Space Invader abbia una sua installazione ad Art in The Streets fino all’8 agosto, i suoi mosaici non sembrano graditi (o forse dovrebbe chiedere il permesso per ogni 40×40 cm che occupa?)… se si sapesse quanto possono valere, forse qualcuno tenterebbe di rimuoverli per un altro motivo.

Gli Space Invader sono stati rilasciati dopo poche ore previo contatto con l’ufficio immigrazione francese per assicurarsi sul loro rimpatrio. La questione adesso a Los Angeles si fa interessante. La guerra di tag selvagge e scure lanciata da alcuni writers contro Deitch e il Moca ha messo paura agli abitanti, ma ha provocato un dibattito sulla linea di confine tra arte e vandalismo.

Photos–> Lord Jim, L.A. Now

America, fermato per i suoi mosaici Space Invader
America, fermato per i suoi mosaici Space InvaderAmerica, fermato per i suoi mosaici Space Invader

America, fermato per i suoi mosaici Space Invader é stato pubblicato su artsblog alle 17:10 di giovedì 21 aprile 2011.



Beastie Boys, ecco il video di "Make Some Noise"

Beastie Boys - Make Some Noise (video)

La canzone ve l’abbiamo fatta ascoltare e i fan dei Beastie Boys non possono che averla apprezzata. Anche l’anticipazione del divertente progetto di Fight For Your Right Revisited ve l’abbiamo fatto vedere.

Ora visto che le due cose funzionavano già piuttosto bene da sole i Beastie Boys hanno giustamente deciso di unirle: il video ufficiale di Make Some Noise è preso proprio dallo speciale corto di 30 minuti diretto dallo stesso Adam Yauch.

Ed ecco Elijah Wood, Danny McBride e Seth Rogen bere birra, devastare locali, fare casino ed atteggiarsi come i veri Beastie Boys con intorno una quantità di attori da far sembrare il video il red carpet della notte degli Oscar. Per ora lo potete vedere in anteprima a questo indirizzo sul sito di Mtv: da non perdere!

Beastie Boys, ecco il video di “Make Some Noise” é stato pubblicato su Soundsblog.it alle 15:00 di domenica 24 aprile 2011.



Amanda Lear: "Chinese Walk" (video ufficiale)

Qualcuno forse aveva dimenticato che Amanda Lear è anche una cantante? Beh, io si! Lei forse no e per ricordarcelo sforna un nuovo singolo che richiama alla mente il suo vecchio successo “Queen of Chinatown” (dopo il salto il video “retrò”). La canzone in questione si chiama “Chinese Walk” e qui in alto vi mostriamo il nuovo video ufficiale.

A prescindere da tutte le battute e le parodie che si potrebbero fare a riguardo, devo dire che sono rimasto piacevolmente colpito dal progetto in generale. Musica accattivante, arrangiamenti moderni, clip molto ben costruita e con una grafica che si ispira, quasi sicuramente, allo spot di uno di quei profumi con cui Christina Aguilera ha cercato di avvelenarci (lo si dice per scherzare ovviamente).

Il lavoro ha un suo perchè e lascia davvero il sorriso sulla faccia. L’unica cosa che non continuo ad apprezzare è la vocalità della cantante, ma questa è solo una questione di gusti personali. E a voi ha colpito?

Amanda Lear: “Chinese Walk” (video ufficiale) é stato pubblicato su Soundsblog.it alle 11:34 di domenica 24 aprile 2011.



Glee: ascolta la cover di "Born This Way" (Lady Gaga)

Come sapete nella nuova stagione di Glee verrà presentata un’altra puntata dedicata interamente a Lady Gaga. L’episodio si chiamerà proprio come il titolo della canzone e tra i pezzi che verranno cantati al suo interno ci sarà proprio il nuovo successo di Miss Germanotta.

La cover, ahimè, a differenza di tutte le altre, non colpisce nel segno: nessuna personalizzazione, nessun mash up, nessun cambio di arrangiamento. Insomma: nulla che la faccia “Glee”. E’ proprio il caso di dire che questa volta anzichè mostrare l’indice alto sarebbe meglio utilizzare il pollice basso. A seguire il contributo audio.

Menomale che c’è qualche acutone finale di Mercedes (è lei, vero?).

Glee: ascolta la cover di “Born This Way” (Lady Gaga) é stato pubblicato su Soundsblog.it alle 09:34 di domenica 24 aprile 2011.



Franz Ferdinand: ecco il loro ep di cover in streaming

Franz Ferdinand: ecco il loro ep di cover in streaming

Fra le uscite più interessanti proposte in occasione del Record Store Day c’è sicuramente quella che riguarda i Franz Ferdinand. Si intitola semplicemente “Cover E.P.” ed è un mini album di cinque canzoni della band di Alex Kapranos reinterpretate da alcuni gruppi e artisti famosi.

A misurarsi con le canzoni dei Franz Ferdinand ci sono gli ormai ex LCD Soundsystem, il post-punk a base funk dei newyorchesi del Bronx ESG, Peaches e il suo elettropop, Stephen Merrit dei Magnetic Fields e la storica voce dei Blondie Debbie Harry. Se non avete trovato dal vostro negozio di dischi di fiducia il 12” colorato uscito lo scorso sabato, dal 2 maggio l’ep sarà di nuovo acquistabile anche in versione cd.

Per ora la Domino Records ha deciso di dare la possibilità di ascoltarlo in streaming gratuito sulla propria pagina Soundcloud o per voi lettori di Soundsblog anche qua sotto.

Franz Ferdinand – Covers EP by DominoRecordCo

Franz Ferdinand: ecco il loro ep di cover in streaming é stato pubblicato su Soundsblog.it alle 15:27 di sabato 23 aprile 2011.



Beastie Boys: "Say it" è un altro brano in anteprima da “Hot Sauce Committee Pt 2″

Continuano le anteprime da “Hot Sauce Committee Pt 2″, il prossimo – attesissimo – album dei Beastie Boys in uscita il 3 maggio. Se ne continua a scrivere ovunque e le ragioni sono tante. La migliore, quella che alla fine dei conti riesce a includerle tutte, è la consapevolezza che un nuovo lavoro dei tre sarà comunque un capitolo importante in ciò che rende l’hip-hop un genere capace di unire mondi anche molto distanti tra loro.

Si intitola “Say it”, sarà – stando alla tracklist – la settima traccia dell’album e contiene rimandi ad alcune loro produzioni del passato (il basso distorto in apertura sembra preso direttamente dalle session di “Check Your Head”) mescolate abilmente a sonorità filtrate (chitarre sature di fuzz, elettronica da videogame sul finale) con un’attitudine lo-fi frutto di un evidente gran lavoro in studio.

Forse “Say it” pecca un po’ di scarsa originalità, ma i brani di “Hot Sauce Committee Pt 2″ sono molti e i Beastie Boys hanno da tempo preso l’abitudine inserire nei loro dischi ‘momenti’ simili. Insomma, potremmo star qui ad analizzare questo nuovo leak all’infinito e non riusciremmo comunque a tradurre in pieno l’entusiasmo che abbiamo per questo ritorno. Clicchiamo nuovamente sul tasto ‘play’ e ci teniamo pronti.

Beastie Boys: “Say it” è un altro brano in anteprima da “Hot Sauce Committee Pt 2″ é stato pubblicato su Soundsblog.it alle 14:09 di sabato 23 aprile 2011.



Grido: dopo i Gemelli Diversi rappa da solo con "Fumo E Malinconia"

“La prima volta che ho sentito questo brano mi sono emozionato, nonostante sia lontano dalla musica che faccio abitualmente. Il messaggio è quello che una donna lancia al proprio compagno. Ho sentito la voglia di capovolgerlo per cantarlo alla mia donna. Ho finalmente incontrato una persona che mi ha cambiato la vita, in positivo. Prima solo la musica aveva questo potere, adesso è arrivata lei e lo voglio dire al mondo”.

Ecco quanto dichiarato da Grido il quale, dopo l’esperienza con i Gemelli Diversi, ci prova da solo con un nuovo singolo che si rifà ad una vecchia canzone di Anna Oxa intitolata “Senza Di Me”.

Il pezzo in questione si chiama “Fumo E Malinconia” e ve lo facciamo ascoltare dopo il salto. I beat che caratterizzano il brano non sono pesanti: infatti risultano essere abbastanza pacati ed addolciti da un ritornello cantato da una voce femminile abbastanza gradevole (molto italian style).

Per quanto il progetto possa far piacere bisogna anche dire però che dopo (ed anche durante) il first listen del brano le emozioni tardano ad arrivare. A seguire il contributo audio.

Grido: dopo i Gemelli Diversi rappa da solo con “Fumo E Malinconia” é stato pubblicato su Soundsblog.it alle 11:00 di sabato 23 aprile 2011.



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