Da qualche tempo Futuro e Libertà in quanto soggetto nuovo della politica è indiscutibilmente protagonista di ogni sondaggio. Alla forza di Gianfranco Fini nel tempo si è assegnata una percentuale oscillante tra il 5 e l’8%, tendenzialmente in ascesa.
Niente male per un partito di nuova formazione e senza ancora un programma definito. Ci domandiamo dunque quale sia l’origine e l’identikit del votante Fli e se non ci sia dietro qualche piccola magna di sistema. Il sistema-sondaggio intendo. Cerchiamo dunque di capire da dove pesca i suoi sostenitori il Presidente della Camera.
Cominciamo da destra. La Lega è la maggiore avversaria dell’Fli e certo non perderà elettori a suo favore. L’estrema destra, per quello che conta, tantomeno, viste le recenti posizioni antifasciste e pro-immigrazione del suo leader. Oltre alla dote di voti suoi, Fini potrebbe portarsi via anche una quota di ex-An, ma certamente non più di uno zero virgola pescato tra l’elettorato di Forza Italia che in buona parte è fedelissimo a Berlusconi e per il resto privilegia comunque una governabilità che Fini non può dargli.
In altre parole la gran parte di chi ha votato centrodestra alle ultime elezioni è fortemente polarizzato, e si riverserà nuovamente sulla coalizione che ha più possibilità di vincere e non su chi può dargli solo l’instabilità.
Passiamo al centro. I casiniani hanno più volte dimostrato di non spostarsi dal loro partito manco morti. Più volte data per deceduta, lUdc ha sempre guadagnato consensi o comunque non li ha persi, e non lo farà nemmeno stavolta con buon probabilità. C’è però da pescare qualcosa nel mare magno di votanti le varie piccole forze moderate (nuova Dc, Pda, Liberaldemocratici, Pionati…) ma quanto valgono davvero?
Veniamo infine a sinistra. Non è un caso che nei sondaggi in cui trionfa Fini oltre al Pdl sia sempre in forte sofferenza anche il Pd. Difficile credere che il partito di Bersani crolli così miseramente, così come pare sottovalutato Di Pietro, ultimamente dato in flessione dopo la lunga catena di successi degli ultimi anni. Infine viene sempre sottovalutato il fenomeno Vendola, vero astro nascente (si fa per dire, visto che è presente da anni, ma sempre più in crescita) della sinistra.
Conclusione? È possibile che molti antiberlusconiani di tutti gli schieramenti, ma soprattutto di centrosinistra, ai sondaggi dichiarino che voteranno per Fini in odio al Cavaliere. Ma quando andranno alle urne non vorranno cambiare il loro voto storico al Pd, all’Italia dei Valori oppure alla sinistra vendoliana o comunista della FdS.
Questo è un fattore di cui i sondaggi dovrebbero tenere conto, e che nel nostro piccolo è presente anche su PolisBlog, dove Fli (dati di settembre) ha raccolto un 11% quasi totalmente tolto a Idv e centrosinistra, stando ai risultati dei mesi precedenti, mentre la coalizione di governo è rimasta più o meno stabile.
Futuro e Libertà e i sondaggi. Ma chi vota Fini? é stato pubblicato su polisblog alle 09:48 di lunedì 22 novembre 2010.