Archive for the ‘Politica’ Category

Le pagelle del lunedì

Pier Ferdinando Casini: banderuola. Voto 4-. Il leader dell’Udc torna a illudersi sul possibile cambiamento di Berlusconi. Di fatto, sgomita per un nuovo posto a tavola. Pierferdy girovago: comparsa che puntella la destra in crisi?

Massimo D’Alema: prestigiatore. Voto 5-. Il lider maximo mima il gioco delle correnti ex democristiane in casa Pd, incensandosi. A se stesso affida il ruolo che nella Dc fu di Aldo Moro, grande stratega. Non ci resta che piangere.

Le pagelle del lunedì é stato pubblicato su polisblog alle 07:42 di lunedì 22 novembre 2010.



La svolta di Casini: "Non possiamo stare sulla riva del fiume"


La data del 14 dicembre può sembrare lontana, mentre si appropinqua sempre più, e le strategie si fanno via via più evidenti e lampanti. E se al momento il mercato dei deputati è un po’ al palo, ci pensa il leader dell’Udc Pierferdinando Casini a gettare un sasso nello stagno.

«Siamo stati due anni e mezzo all’opposizione non per partito preso o solo per coerenza elettorale ma per un giudizio negativo sulla politica degli spot – ha dichiarato Casini a Milano -. Gran parte del mondo dell’industria, dei sindacati e del mondo cattolico ci dice di entrare nel governo per senso di responsabilità. Noi non possiamo stare sulla riva del fiume ad aspettare che passi il cadavere perché il cadavere è l’Italia e noi siamo italiani, ma possiamo aiutare solo a condizione che le cose cambiano davvero».

Traduzione? Appoggeremo il Governo dall’esterno in cambio di un riconoscimento di qualche tipo. Ma che cosa vogliono esattamente i centristi? La testa di Berlusconi? Forse, ma è praticamente impossibile ottenerla. E allora potrebbe bastare un tavolo delle trattative fortemente condizionato da Casini e un piccolo rimpasto ministeriale, tale da regalare all’Udc la medaglietta del senso di responsabilità nazionale, da sventolare poi in sede elettorale.

La presa di posizione è suffragata anche da un affondo nei confronti del Pd, accusato di favore l’estrema sinistra con le sue posizioni ondivaghe, come dimostrato dal recente successo di Pisapia a Milano. E proprio questa potrebbe essere la scusa per schierarsi, anche se come sempre dalla Lega (Maroni a parte) si registrano grosse perplessità verso il rientro dei centristi, visti come il nemico storico del federalismo.

Le schermaglie sono appena cominciate e la via da percorrere dura ancora 22 giorni.

La svolta di Casini: “Non possiamo stare sulla riva del fiume” é stato pubblicato su polisblog alle 09:02 di lunedì 22 novembre 2010.



Scelti dai lettori: scegliete il tema della settimana

sceltilet te settCome ogni lunedì, siamo qui a chiedervi il tema che volete vedere approfondito nella rubrica scelti dai lettori. Ormai sono parecchi mesi che andiamo avanti, vi ricordate il primissimo post della serie? Era sulla Lega Nord e il federalismo, direi che a rileggerlo è ancora abbastanza attuale.

In questo periodo però, c’è tanta carne al fuoco: da Mara Carfagna – vi ricordate dello speciale sulle presunte intercettazioni? – che minaccia e poi fa rientrare le dimissioni da Ministro, alla crisi a bassa intensità che ci trascineremo fino al d-day del governo Berlusconi, quel 14 dicembre che potrebbe trasformarsi nelle idi di marzo per il cavaliere.

Ma sono tantissimi i temi: pensate solo all’Irlanda, e alla manovra di salvataggio di queste ore. Impressionante, un piano da 90 miliardi di euro. Ma noi non saremmo a rischio, almeno non quanto loro. Insomma, decidete voi nei commenti, a venerdì.

Scelti dai lettori: scegliete il tema della settimana é stato pubblicato su polisblog alle 09:46 di lunedì 22 novembre 2010.



Futuro e Libertà e i sondaggi. Ma chi vota Fini?


Da qualche tempo Futuro e Libertà in quanto soggetto nuovo della politica è indiscutibilmente protagonista di ogni sondaggio. Alla forza di Gianfranco Fini nel tempo si è assegnata una percentuale oscillante tra il 5 e l’8%, tendenzialmente in ascesa.

Niente male per un partito di nuova formazione e senza ancora un programma definito. Ci domandiamo dunque quale sia l’origine e l’identikit del votante Fli e se non ci sia dietro qualche piccola magna di sistema. Il sistema-sondaggio intendo. Cerchiamo dunque di capire da dove pesca i suoi sostenitori il Presidente della Camera.

Cominciamo da destra. La Lega è la maggiore avversaria dell’Fli e certo non perderà elettori a suo favore. L’estrema destra, per quello che conta, tantomeno, viste le recenti posizioni antifasciste e pro-immigrazione del suo leader. Oltre alla dote di voti suoi, Fini potrebbe portarsi via anche una quota di ex-An, ma certamente non più di uno zero virgola pescato tra l’elettorato di Forza Italia che in buona parte è fedelissimo a Berlusconi e per il resto privilegia comunque una governabilità che Fini non può dargli.

In altre parole la gran parte di chi ha votato centrodestra alle ultime elezioni è fortemente polarizzato, e si riverserà nuovamente sulla coalizione che ha più possibilità di vincere e non su chi può dargli solo l’instabilità.

Passiamo al centro. I casiniani hanno più volte dimostrato di non spostarsi dal loro partito manco morti. Più volte data per deceduta, lUdc ha sempre guadagnato consensi o comunque non li ha persi, e non lo farà nemmeno stavolta con buon probabilità. C’è però da pescare qualcosa nel mare magno di votanti le varie piccole forze moderate (nuova Dc, Pda, Liberaldemocratici, Pionati…) ma quanto valgono davvero?

Veniamo infine a sinistra. Non è un caso che nei sondaggi in cui trionfa Fini oltre al Pdl sia sempre in forte sofferenza anche il Pd. Difficile credere che il partito di Bersani crolli così miseramente, così come pare sottovalutato Di Pietro, ultimamente dato in flessione dopo la lunga catena di successi degli ultimi anni. Infine viene sempre sottovalutato il fenomeno Vendola, vero astro nascente (si fa per dire, visto che è presente da anni, ma sempre più in crescita) della sinistra.

Conclusione? È possibile che molti antiberlusconiani di tutti gli schieramenti, ma soprattutto di centrosinistra, ai sondaggi dichiarino che voteranno per Fini in odio al Cavaliere. Ma quando andranno alle urne non vorranno cambiare il loro voto storico al Pd, all’Italia dei Valori oppure alla sinistra vendoliana o comunista della FdS.

Questo è un fattore di cui i sondaggi dovrebbero tenere conto, e che nel nostro piccolo è presente anche su PolisBlog, dove Fli (dati di settembre) ha raccolto un 11% quasi totalmente tolto a Idv e centrosinistra, stando ai risultati dei mesi precedenti, mentre la coalizione di governo è rimasta più o meno stabile.

Futuro e Libertà e i sondaggi. Ma chi vota Fini? é stato pubblicato su polisblog alle 09:48 di lunedì 22 novembre 2010.



Mara Carfagna è pronta per diventare il nuovo sindaco di Napoli



Le dimissioni di Mara Carfagna, ministro per le Pari Opportunità, sono la vera notizia politica della settimana. Il tentativo di Pierferdinando Casini di riconquistare il potere o l’ennesima partecipazione televisiva di Roberto Maroni per smentire Saviano a confronto sono solo fuffa.

Da oggi fino al 15 dicembre, giorno in cui Mara Carfagna lascerà il Governo, si continuerà a ragionare su quanto potrebbe succedere a Silvio Berlusconi. Posticipare l’appuntamento elettorale sicuramente non gli ha giovato.

Un ruolo chiave potrebbe averlo proprio il momentaneo ministro per le Pari Opportunità. Cosa farà dopo aver abbandonato l’esecutivo? L’anno prossimo a Napoli ci saranno le elezioni comunali. La candidatura di Mara Carfagna sembra ormai un’eventualità certa malgrado le dichiarazioni che la diretta interessata ha rilasciato prima di ufficializzare le dimissioni.

“Ho già detto più volte di non essere interessata a questa proposta, di non essere disponibile. Questo, però, non vuol dire che la mia presenza a Napoli non sarà costante nelle prossime settimane e nei prossimi mesi. Sono qui per rendermi conto da vicino di quella che è la situazione della città, di fare da ponte, così come ho sempre promesso e garantito, tra la Regione e il Governo centrale”.

La scorsa settimana, con queste parole, il ministro smentiva una sua eventuale candidatura proponendosi come anello di congiunzione tra Roma e Napoli. Oggi sappiamo che questo onore sarà suo per poco meno di un mese.

Mara Carfagna potrebbe sostituire Rosa Russo Iervolino grazie all’aiuto di alcuni colleghi. Secondo Frontpage dal Pdl, dopo il ministro, sarebbe già pronto ad uscire anche Stefano Caldoro.

Caldoro è diventato presidente della Campania dopo che in molti non avevano digerito la candidatura alla presidenza di Nicola Cosentino. I presunti legami che l’uomo, ex sottosegretario all’Economia, ha con la malavita campana non sono mai piaciuti a Mara Carfagna.

Il presidente della Campania non è l’unico esponente politico che potrebbe sostenere il ministro per le Pari Opportunità verso la sua totale emancipazione politica. Stefania Prestigiacomo, ministro per l’Ambiente, potrebbe presto seguire l’esempio di Mara Carfagna. Secondo quanto raccontato dal ministro per le Pari Opportunità la collega sarebbe già pronta a dedicare molto più tempo al movimento “Io Sud”.

Mara Carfagna è pronta per diventare il nuovo sindaco di Napoli é stato pubblicato su polisblog alle 10:19 di lunedì 22 novembre 2010.



Ore 12 – E il Terzo polo? Requiescat!

altroNon c’è solo Bersani a non volere riaprire le urne. Anche Fini e Casini sono contrari al voto anticipato.

Questa è un’altra anomalia italiana. Ovunque, i partiti d’opposizione, di fronte a maggioranze di governo in crisi, invocano il ricorso alle urne per mettere ko gli avversari e tentare la via dell’alternativa. Qui non è cos’ì.

Il motivo è semplice: in Italia non c’è una opposizione, ma più opposizioni difficilmente compatibili fra loro, anche solo per un provvisorio cartello elettorale. Ogni partito teme di “regalare” voti a quello considerato alleato o più vicino.

Di più. Dentro ogni partito, specie nel Pd, le divisioni interne non consentono di scendere in campo per grandi battaglie contro il … “nemico”.

Ieri a Milano, Casini ha spiazzato amici e avversari, cancellando in un pomeriggio il Terzo polo e aprendo a un eventuale apporto dell’Udc al governo di … armistizio.

Gli inglesi hanno scoperto il Centro in una notte, architrave della inedita coalizione di governo Cameron-Clegg. Qui si rincorrono Berlusconi e Bossi, con la bava alla bocca.

Ora Fini tace, i finiani mugugnano. E Rutelli? Si unirà ai … “badogliani”? I sondaggi accreditano un 20% (l’avesse avuta Craxi una percentuale di voti così …) al polo centrista: perché non si procede a formalizzarlo?

Forse quel 20 per cento è una percentuale carica di troppe aspettative e di interrogativi tutti da sciogliere. Per cui Casini e Fini preferiscono la tattica alla strategia, il piccolo cabotaggio personale e di partito ai grandi progetti per il Paese. Una assicurazione a vita per Silvio Berlusconi. Questa è l’Italia delle furbizie e delle convenienze.

Scriveva Luigi Sturzo: “C’è chi pensa che la politica sia un’arte che si apprende senza preparazione, si esercita senza competenza, si attua con furberia. Che alla politica non si applichi la morale comune, e si parla di due morali, quella dei rapporti privati, e l’altra della vita pubblica. La mia esperienza lunga e penosa mi fa invece concepire la politica come saturata di eticità, ispirata all’amore per il prossimo, reso nobile dalla finalità del bene comune”.

Parole e fatti, allora. E oggi?

Ore 12 – E il Terzo polo? Requiescat! é stato pubblicato su polisblog alle 11:47 di lunedì 22 novembre 2010.



Recensioni: "La rivincita del Nord", l’ultimo libro sulla Lega Nord di Roberto Biorcio


Di Lega Nord avevamo parlato con Roberto Biorcio (docente di Scienza politica dell’Università di Milano-Bicocca) circa un anno e mezzo fa, con un’intervista in due puntate per polisblog. In queste settimane esce nelle librerie il suo nuovo libro sul Carroccio “La rivincita del Nord“, a 13 anni di distanza da “La Padania promessa” (1997).

Diversamente da altri volumi sulla Lega comparsi recentemente (e puntualmente recensiti su queste pagine) come “Romanzo Padano” e “Razza Padana“, l’autore non è un giornalista, ma un accademico, e la differenza si sente.

Non tanto nello stile di scrittura, che è del tutto accessibile, ma nello sforzo di andare oltre alla cronaca delle mosse del partito e alle “biografie esemplari” dei suoi leader, per cercare di esaminare criticamente alcuni luoghi comuni sul Carroccio.

Vince perchè è radicata nel territorio“, “Il suo razzismo è quello degli italiani“, “Gli operai ormai votano Lega“, “E’ un’anomalia del tutto italiana“, “. E’ l’unica che ha capito la questione settentrionale“: affermazioni che sono diventati altrettanti slogan preconfezionati, che i giornalisti ripetono meccanicamente quando si parla di Bossi & co.

Biorcio cerca di esaminare criticamente questi assunti, con l’obiettivo di smentirli, confermarli o precisarli a seconda dei casi. Il volume è dunque estremamente utile per “mettere ordine” nel discorso sulla Lega e sulla sua storia, che ha visto l’alternarsi tra periodi di forte affermazione elettorali (1992, 1996 e 2008-2010) e altri di stagnazione del consenso.

Non aspettatevi però da “La rivincita del Nord” rivelazioni eclatanti o scoperte sociologiche che si prestino ad affermazioni ad effetto. L’eccezione (che conferma la regola) è costituita dal gustoso paragrafo “I paradossi del nordismo della Lega” in cui viene mostrato – dati alla mano – come gli elettori della Lega siano culturalmente più simili agli odiati meridionali che alla media delle regioni del Nord.

I leghisti risultano infatti, rispetto al resto dei settentrionali, più tradizionalisti e autoritari, ma anche meno universalisti, meno benevolenti e fiduciosi verso il prossimo e più chiusi rispetto ai diritti civili individuali: tutte caratteristiche che si avvicinano paradossalmente a quelle dell’elettorato meridionale.

In sintesi un volume agile e ben documentato che può essere utile a chi vuole farsi un’idea chiara e non sensazionalistica di quello che l’ormai trentennale fenomeno Lega ha rappresentato nella storia del nostro paese. Consigliato a chi avrebbe voluto studiare scienze politiche, ma poi per qualche motivo nella vita ha fatto altro.

Recensioni: “La rivincita del Nord”, l’ultimo libro sulla Lega Nord di Roberto Biorcio é stato pubblicato su polisblog alle 12:31 di lunedì 22 novembre 2010.



Vieni Via con me, Saviano, Maroni: stasera i 3 minuti per la replica del ministro

maroni

Stasera arriva la terza attesissima puntata di Vieni via con me, la trasmissione di Fabio Fazio e Roberto Saviano che sta abbattendo tutti i record d’ascolto e sta quasi monopolizzando il dibattito pubblico e politico, evidentemente più attento allo share che agli infiniti problemi dell’Italia.

Stasera l’altrettanto attesa e richiesta replica di Maroni alle parole di Saviano sulla ndrangheta al nord; il ministro illustrerà i ‘grandi’ risultati del governo nella questione lotta alla criminalità organizzata, dopodiché ci si aspetta anche una sventagliata dei “valori padani”, o qualcosa del genere. Parlerà anche dei suoi colleghi Dell’Utri e Cosentino?

Il ministro si è detto molto soddisfatto per la partecipazione, tutt’altro che dovuta, alla trasmissione: non tenendo conto che questa settimana Maroni si è girato praticamente quasi tutti i talk show televisivi (da L’ultima parola a In 1/2 h), Fazio e Saviano hanno dovuto cedere alle solite indebite pressioni esterne e interne alla Rai, non in linea con la loro volontà e neanche con lo spirito della trasmissione, che speriamo non ne risenta.

Difatti abbiamo ripetuto come Vieni via con me (qui la pagina Facebook che è già a 150.000 iscritti) sia tutt’altro che una tribuna elettorale, nonostante la macchina del fango abbia provato in tutti i modi a farla passare come “la temibile macchina da guerra della sinistra che si annida ovunque”.

Vedremo a quali risultati porterà questo compromesso. Oltre al ministro attesi Corrado Guzzanti con il suo monologo, l’orazione civile quanto mai attuale di Saviano sui rifiuti a Napoli e gli elenchi inediti scritti da Andrea Camilleri e Carlo Fruttero. Appuntamento a stasera, Raitre, ore 21.

Vieni Via con me, Saviano, Maroni: stasera i 3 minuti per la replica del ministro é stato pubblicato su polisblog alle 13:25 di lunedì 22 novembre 2010.



20 anni di litigi nel centrosinistra in 4 minuti. Video

20 anni di alleanze, formule, nomi, leader, coalizioni elettorali e scontri condensati in 4 minuti. Al Beautiful Lab ci hanno preso gusto e dopo aver creato un video sulla storia di Berlusconi e Fini ci hanno riprovato, traendo ispirazione dagli ultimi 20 anni di centrosinistra.

Ed effettivamente i fatti da raccontare sono numerosissimi e molto utili per creare una specie di trama da telenovela. Cambiano (in realtà mica tanto..) i personaggi ma la sostanza è sempre la stessa: un litigio continuo…

Buon divertimento!

20 anni di litigi nel centrosinistra in 4 minuti. Video é stato pubblicato su polisblog alle 14:04 di lunedì 22 novembre 2010.



Berlusconi bis, grave gesto … "inequivocabile" (contro Sarkozy?)

Unico, Silvio Berlusconi! A volte davvero insuperabile nella comunicazione. Specie quando nei suoi gesti è così eloquente da sostituire con un dito (al massimo due) analisi e discorsi da prima Repubblica.

Gira sul web un video in cui , al vertice di Lisbona, il nostro premier fa per ben due volte, con le dita, il gesto del “quello è matto”.

Non lo fa da solo, chiuso nella toilette, ma nel parterre vicino al presidente romeno Basescu e al fido amico Putin. E il “matto” chi è?

Senza l’ausilio dell’audio, le interpretazioni sono libere. Ma il gestaccio del capo del governo italiano, visto il filmato, pare proprio rivolto al presidente francese Sarkozy.

La dimensione scenica, almeno con Berlusconi, domina e travalica i contenuti, non solo quelli verbali. Ma perché Berlusconi ha usato quel gesto “gentile”? Non è dato saperlo. Ma che importa. Quel che conta è dominare la scena. In ogni modo, sempre e dovunque. Statisti si nasce.

Berlusconi bis, grave gesto … “inequivocabile” (contro Sarkozy?) é stato pubblicato su polisblog alle 16:23 di lunedì 22 novembre 2010.



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