Esteri: il giro del mondo in tremila battute

Medio Oriente, Turchia: stop alle restrizioni per i candidati curdi. Il cambio di rotta è stato reso necessario dopo i disordini scoppiati negli scorsi giorni nel Sud-est della Turchia, dove i curdi sono la maggioranza della popolazione. Secondo quanto riferisce Al Jazeera, numerosi dimostranti si sono scontrati con la polizia con pietre e bombe a mano.

Il bilancio degli scontri è stato di un morto tra i manifestanti nella cittadina di Bismil. Il dimostrante è stato colpito al torace da un colpo di arma da fuoco e i politici curdi hanno accusato la polizia di aver sparato contro i manifestanti.

Le restrizioni erano stato imposte dall’alto Consiglio elettorale turco, che aveva inizialmente impedito a sei candidati curdi di partecipare alle elezioni parlamentari del prossimo giugno. La motivazione ufficiale era data dalla presunta pericolosità per la sicurezza nazionale, che i sei candidati avrebbero rappresentato. Tuttavia, ieri il Consiglio ha rapidamente cambiato opinione e ha consentito ai sei politici curdi di poter correre per le elezioni.

Tra i sei candidati figura anche Leyla Zana, storica attivista per i diritti dei curdi e perseguitata politica. Già eletta in Parlamento nel 1991, Leyla Zana era stata rimossa dall’incarico e arrestata per aver pronunciato alcune parole in curdo durante il suo discorso di insediamento. Una sfida che le è costata dieci anni di prigione con l’accusa di separatismo e legami con il Pkk, il movimento armato indipendentista che, dagli anni ’80, combatte contro l’esercito turco nel sud-est del Paese.

La situazione dei diritti umani e della democrazia in Turchia (specialmente nei confronti delle minoranze come i curdi) è da sempre critica, come vi abbiamo già raccontato su queste pagine. La questione curda è uno dei nodi irrisolti della Turchia: ad oggi nessun Governo ha saputo (o voluto) trovare una soluzione politica ad un conflitto a bassa intensità che ha causato migliaia di vittime e

La scelta di consentire ai sei candidati di correre per le elezioni può essere un primo passo per dare legittimità alle rivendicazioni dei curdi all’interno di una cornice istituzionale. Ha dovuto, come si suol dire, scapparci il morto prima che le autorità turche arrivassero a compiere questo passo.

Esteri: il giro del mondo in tremila battute é stato pubblicato su polisblog alle 13:19 di venerdì 22 aprile 2011.



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