Crisi libica: è il momento di schierarsi


La crisi di Libia sta per giungere a una svolta. Poche ore fa è giunta la notizia che molti soldati di Gheddafi si sono consegnati spontaneamente al confine con la Tunisia. Benché la strada sia ancora lunga, piano piano il castello di carte del raìs è destinato a crollare.

È dunque giunto il momento per l’Italia di rompere gli indugi e schierarsi decisamente al fianco degli insorti. Il che significa non solo inviare consiglieri militari, ma anche armi e aiuti d’ogni genere. Anche un bell’appoggio militare sarebbe opportuno, non dico di terra ma perlomeno via marina e aviazione.

Il motivo è che la Libia presto diverrà lo snodo vitale della nuova situazione politica mediterranea – come minimo – ed europea e mondiale per converso. E il nuovo governo che uscirà dalla rivolta dovrà vedere l’Italia come un paese amico e un prezioso alleato. Ci sono numerosi motivi che devono spingerci a un avvicinamento con il paese nordafricano, e non solo economici.

Innanzitutto la Libia può fungere da baluardo contro l’avanzata di El Qaeda e del fondamentalismo terrorista mussulmano. Parliamo di un paese largamente secolarizzato, pur se arretrato, che non è sensibile come per esempio l’Algeria alla penetrazione del fanatismo religioso. Per ora. Sta a noi fare in modo che questo continui.

Poi possiamo finalmente arginare il fenomeno dell‘immigrazione selvaggia via mare. Naturalmente aiutando il nuovo governo libico e fungendo da primo partner in tutti i settori. Infine, questo ci darà grossi vantaggi sia nel settore del partenariato commerciale (leggi: più commesse per le nostre imprese), sia nel delicato settore dell’approvvigionamento energetico (gas e petrolio).

Come si vede, abbiamo solo da guadagnarci. Ma dobbiamo muoverci.

Crisi libica: è il momento di schierarsi é stato pubblicato su polisblog alle 15:47 di venerdì 22 aprile 2011.



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